VINO E “RICCANZA”, ABBIAMO SBAGLIATO QUALCOSA

Leggo da una recente ricerca dedicata all’e-commerce enoico diffusa da TANNICO che esistono differenze piuttosto chiare nelle scelte d’acquisto tra utenti Apple e Android, tra uomini e donne, tra millennial e over 35 e ancor più tra gli under 25. Andiamo per ordine. Chi accede a Tannico da Apple device sceglie prodotti più raffinati e ad alto costo come Champagne e Brunello di Motalcino (e ci credo, con quello che costano i device Apple!), chi accede da Android va di Prosecco, Chianti e Lambrusco (dimmi che device usi e ti dirò chi sei J). Le donne amano decisamente le bollicine (24% Champagne, 23% spumanti italiani), la spesa media dell’uomo è del 30% in più. I Milennial acquistano on line vini di alta gamma (Bolgheri Doc e Amarone, più Franciacorta e meno Prosecco), ma quello che davvero mi ha sorpreso è che gli under 25 scelgono di frequente marchi di lusso, superando del 300% l’acquisto di Dom Pèrignon rispetto alle altre fasce di età. Il giovanissimo che compra vino on line risente dell’effetto “riccanza” e considera il vino uno status symbol. Questo è il risultato di anni di informazione e di cultura sul vino? Di un’esposizione mediatica che racconta e approfondisce il vino attraverso pubblicazioni, guide, corsi, eventi, siti e App a portata di click? Non si può risolverla con un …sono ragazzi o derubricarla pensando all’effetto cadeau. Qui c’è da riflettere, e parecchio, sulla comunicazione a cui sono esposti i giovani e correggere il tiro valorizzando maggiormente il nostro patrimonio enoico senza disdegnare maggiori investimenti nel Branding, rendendo le marche più attraenti, più moderne, più glam!